STILE E PRATICITA'.




Durante le (poche) pause relax del mio weekend cittadino ho fatto un giro su TheSartorialist, un appuntamento sempre piacevole e interessante, che molto spesso scatena riflessioni. Questa volta mi ha colpita questa immagine: un newyorkese dall’abbigliamento molto raffinato, abito con panciotto in tweed grigio scuro, cappotto grigio, sciarpa grigio/tartan e ai piedi …un paio di stivali in plastica modello Wellington. Prove a suo favore erano vari mucchi di neve, pozzanghere sul marciapiede ed una luce grigia e fredda tipica di una giornata di febbraio a New York. Non ho potuto far a meno di commentare. Quest’uomo è un grande! Ma anche rendermi conto che questo non potrebbe certo avvenire qui in Italia. Girovagando per Londra e New York ho sempre ammirato il loro apparente "menefreghismo" alla moda, a favore della praticità (e soprattutto non necessariamente a discapito dello stile). Soprattutto in fatto di clima e calzature. Le mie colleghe UK si presentavano in ufficio in perfetti tailleur di sartoria e decollete, poi le scorgevo prepararsi al ritorno a casa infilandosi un paio di scarponcini da trekking e sistemando le scarpette in zainetti o shopper. Ricordo una bellissima donna che aspettava la metro in piena Upper Manhattan: alta, elegantissima, incantevole con un paio di Chanel mozzafiato. Ad un certo punto è scesa dai suoi tacchi con nonchalance e dalla sua borsa gigante ha estratto un paio di ballerine consunte e se le è messe ai piedi. Mi è sembrato un comportamento intelligente: se devo camminare molto, mi porto un paio di scarpe comode; se piove, mi metto degli stivali impermeabili. E mi resta comunque la possibilità di ritornare impeccabile per l’ufficio/l’aperitivo/l’occasione particolare solamente cambiandomi le scarpe. In questi inverni italici sempre più umidi e nevosi ho ormai anche io preso quest’abitudine che, ammettiamolo, ci dà anche la possibilità di farsi delle gran scarpinate in pausa pranzo per raggiungere il negozio preferito senza rischiare slogamenti o piaghe ai piedi.
Mi rendo però conto che qui in Italia, e soprattutto nelle città meno grandi e dalla mentalità ancora troppo provinciale (e quindi le città che restano si contano sulla punta delle dita) questo sia ancora un azzardo. Non che manchino gli stivali in gomma da pioggia qui. Non sia mai. Ogni buona bimba/ragazza/donna attenta alla moda ne ha un paio. Già. Perché fanno tendenza (che in Italia la parola si traduce in OSSESSIONE). Peccato che spesso o per mancanza di un proprio stile o coscienza estetica o per sindrome della pecora nel gregge (è molto più facile copiare l’outfit più diffuso senza chiedersi troppo se è adatto o meno a se stessi) l’utilità di un capo scompare a favore dell’estetica. Uno stivale da pioggia è utile 1. nel momento in cui piove o nevica (meglio specificarlo perché non è da tutti capirlo); 2. a prescindere da ciò che si indossa. Invece in Italia quando piove ti guardi in giro e vedi un’orda di donnine probabilmente pronte a partire per un lungo weekend in una qualche sperduta contea dell’Essex; la tenuta tipica è infatti: pantalone in fustagno attillato infilato nello stivale e di quelli con il rinforzo sull’interno coscia (certo, sai mai che il duca di Wellington ti inviti ad una cavalcata), giacca in lana o in velluto a coste, con le toppe ai gomiti (ma assolutamente griffata, guai se le toppe fossero vere!), sciarpona in tinta, spolverino all’occorrenza (meglio se certificato by Her Majesty The Queen) ed un bel cappellino cerato. Inutile dire che la necessità di avere sempre tutto abbinato porta le sciagurate in questione a possedere almeno 3-4 paia di stivali in gomma, nei colori basici ed in un colore-moda. Italia: Estetica batte Praticità 1-0. Che dire, nessuno è perfetto.

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ENGLISH SUM-UP:


Rain, Wellies & Italy..


Look at this picture on TheSartorialist: Great! He's ssso New Yorker!I have wellies in grey ice and use them with my usual working clothes (often jacket and skirt/trousers and often black) with a pair of stilettos in my bag. But in Italy people aren't so used to this. We do have wellies here. Unfortunately a lot (as everything that become a trend, we then want to have it). But we aren't ready to put them on with everything (because this is their function, their use: you put them on when it's rainy or snowy). No, we have to create a perfect look for them, as we all should be ready to leave for a weekend in some x-shire english county...

6 commenti:

  1. ke interessante, mi piace come scrivi e le riflessioni che fai...hai ragione in italia vince l'immagine e oltretutto è una immagine poco creativa, abbastanza conservatrice e omologata...un italiano all'estero lo si riconosce subito, indossa un piumino moncler, ha le scarpe hogan e la borsa louis vuitton...voglio essere inglese o francese!

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  2. Grazie Sioux! Mi fa piacere che tu condivida le mie opinioni..Anche a me piacerebbe vivere a Londra..o a NY!

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  3. mi hanno coinvolta in un tag, io l'ho fatto e ora lo rigiro a te, vieni a vedere di cosa si tratta sul mio blog... grazie!

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  4. Grazie Sioux! Ehe..ho visto..un modo carino per conoscersi meglio..appena riesco mi cimento anch'io!Ieri ero KO, ma non tarderò!xx

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  5. E' molto carino e interessante il tuo blog, complimenti!
    La foto di Sartorialist è meravigliosa e sono assolutamente d'accordo con te sulla borsa con le scarpe di ricambio.
    Anche nel Nord Europa è una consuetudine: quando fa tanto freddo si va a teatro con i doposci o gli scarponcini e al guardaroba ci si infilano le decoltè o i sandalini gioiello.

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  6. Cara BaiLing, grazie mille per i complimenti! Ora vado a vedere il tuo blog..un bacio! msbxx

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