WEEKEND A NAPOLI. Itinerari da foodlover per 48 ore in città.

Due giorni scarsi non sono nemmeno lontanamente sufficienti per poter apprezzare appieno questa città. Ma bastano per farsene un'idea, innamorarsi della zona e staccare per qualche giorno. 
Un paio di settimane fa, complice l'occasione di un nostro anniversario speciale, ci siamo concessi 3 giorni di relax fra Capri e Napoli. Non ci ero mai stata e ci tenevo particolarmente. Mi sono preparata al viaggio studiando nel web tutte le indicazioni, in particolare COSA MANGIARE. Non è un segreto che Napoli sia una di quelle mete gastronomiche che un goloso non può farsi scappare.

Abbiamo scelto di viaggiare in treno con Frecciarossa, da Bologna è molto comodo e veloce. 
La prima meta è stata Capri, il paradiso dei romantici, ma vi parlerò di Capri in un post dedicato. A Napoli ci siamo ritornati dopo un giorno sulla magica isola.
Abbiamo soggiornato in zona Toledo, a pochi metri dalla fermata della metropolitana (scendete a vedere la fermata Toledo perchè merita, come molte delle altre ideate dagli artisti). 

 La prima cosa che percepisci di Napoli, appena uscita dalla stazione, è la sensazione di un brulicare, tutto in movimento, un caos di macchine e suoni, vociare, clacson. A Napoli per la strada si parla ad alta voce, si suona il clacson praticamente per qualsiasi necessità, ci si ferma a salutare (in auto!). A Napoli il confine fra vita privata e città pubblica è sottile. Lo intuisci passeggiando per Via Toledo, la via dei negozi. Basta incamminarsi per uno dei vichi su per i quartieri spagnoli e il panorama cambia bruscamente: lenzuola stese, cucine che si affacciano in strada, bimbi che chiamano i padri dal balcone, profumo di ragù nell'aria. Un po' me lo immaginavo proprio così Napoli, anche se non l'avevo mai vista. E poi Napoli è gigante, immensa. Non me la aspettavo così tanto grande. 



Abbiamo deciso di viverla il più possibile camminandoci a piedi, il mio modo preferito di vivere e conoscere una città. Adoro immergermi nella vita, osservare le facce, i modi. Visto il poco tempo abbiamo rinunciato ai musei, con promessa di ritornarci, fatta eccezione per il museo della Cappella di San Severo con il Cristo Velato. Non si può perdere anche con poco tempo. La fila è veloce e la visita merita.


Qui i nostri itinerari alla scoperta di Napoli:


1 - Via Toledo (con sosta alla fermata della metropolitana), scendendo verso il mare. Troverete la Galleria Umberto I, Piazza Trieste e Trento (sosta caffè da Gambrinus) fino a Piazza Plebiscito ed il Palazzo Reale. Proseguite e girate poi a destra su Via Santa Lucia fino alla fine. Sbucherete sul lungomare proprio davanti a Castel Dell'Ovo. Proseguite su Via Partenope fino a raggiungere il lungomare Caracciolo con il parco, in direzione Mergellina (e fino a che non vi stancate :-).



2 - Da Via Toledo verso nord: Piazza Carità, chiesa di San'Anna dei Lombardi, a destra per via Capitelli, piazza del Gesù nuovo e Monastero di Santa Chiara. Proseguite su Via Benedetto Croce: incontrerete un'altra pasticceria storica, Giovanni Scaturchio, dove potrete assaggiare il famoso "ministeriale" ma anche degli ottimi babà, per chi ne fosse amante. Girate poi a sinistra verso Vico San Domenico Maggiore in direzione della Cappella del museo di San Severo (in cui è conservato il famoso Cristo Velato). Dopo la visita rientrate su via Nilo e girate a sinistra su via San Biagio dei Librai fino all'incrocio con la via dei presepi e San Gregorio Armeno. Qui troverete anche uno degli ingressi alla Napoli sotterranea. Da qui noi siamo rientrati su Via dei Tribunali, altra via storica della città (dove troverete la pizzeria di Gino Sorbillo).



3 - Passeggiata fra i vichi dei quartieri spagnoli, a zonzo ma continuando a salire verso l'alto fino a raggiungere la sommità di Via Pasquale Scura (Spaccanapoli) per poter apprezzare la vista verso il basso e verso l'alto della città divisa in due. Da qui proseguire vero il mercato Pignasecca, brulicante di vita anche la domenica mattina. Passeggiata fino a Via Toledo di nuovo ma verso piazza Dante. Da qui con l'autobus C63 potrete raggiungere il rione Sanità prima, poi le catacombe e per finire il museo e real bosco di Capodimonte. Il parco è immenso e stupendo e la vista mozzafiato. 



Per quanto riguarda il CIBO:


Napoli è una sorta di girone dei golosi all'infinita potenza. Io mi ero fatta una lista lunghissima di cose da assaggiare e posso anche ritenermi fortunata per ciò che sono riuscita a trovare in meno di 48 ore!

- LA PIZZA, ovviamente. Difficile trovarla cattiva, soprattutto se venite dal nord (anche se ultimamente il livello è molto migliorato anche dalle nostre parti). Qualche nome: il benedetto Sorbillo di Via dei tribunali (unico orginale pare) se avete voglia di fare code, non prende prenotazioni. Oppure sempre sulla via Di Matteo. Starita a Materdei. Noi ci siamo accontentati di una pizzeria sul lungomare in via Partenope, Fresco. La pizza era favolosa e ci hanno anche regalato una baby porzione con salsiccia e friarelli.

- LA PIZZA FRITTA. Almeno una volta bisogna assaggiarla e non fatevi spaventare dalla sua grandezza. Io e Fede abbiamo fatto a metà.Ottima da "La Passione di Sofì" e da "Zia Esterina Sorbillo".

- IL CUOPPO. Ovvero una cornucopia di fritto. Un tripudio di trigliceridi. Ma anche qui, ne vale la pena. Noi abbiamo scelto il misto mare e terra di "La Passione di Sofì", con calamari, pesciolini, quadrotti di frittata di pasta, verdure, olive ripiene, mozzarella in carrozza, tutto fritto.



- I TARALLI. Da non confondere con quelli pugliesi. I più buoni sono con pepe e mandorle, ma ne esistono diverse varietà, con friarelli, peperoni, salsiccia. Noi siamo andati a fare il pieno da Leopoldo Infante, ci sono diverse sedi in città.

Passando ai dolci:

- LE SFOGLIATELLE, lisce o ricce. Noi ci siamo affidati al forno più famoso di Napoli, in zona stazione: Attanasio. Andateci per tempo perchè la coda è sempre lunga ma quando addenterete una sfogliatella appena uscita dal forno capirete che l'attesa era solo un dettaglio.

- BABA': io ahimè non ne sono un'amante e anche dopo aver assaggiato l'originale confermo la mia opinione (per fortuna, non può piacermi tutto!). I migliori da Scaturchio (qui potete assaggiare il Ministeriale, dolce di crema di nocciole e liquore ricoperto di cioccolato, non il mio genere), ma anche Gambrinus o Leopoldo.



- FIOCCO DI NEVE: dolce originale della pasticceria Poppella (2 negozi, uno in zona Sanità, uno in Toledo) molto famoso a Napoli ma quasi sconosciuto fuori. E' una sorta di panino dolce ripieno di una crema di latte soda, difficile da spiegare ma quando è fresco è la fine del mondo. Dicono che la pasticceria ne sforni ormai più di mille al giorno.

- NUVOLA: la trovate da Leopoldo Infante, e qui sappiate che tutti i dolci sono la fine del mondo, non solo i taralli salati. E' una sorta di copia del fiocco di neve di Poppella ma, a mio parere, qui l'allievo ha superato il maestro. La pasta è molto più leggera, il ripieno non stanca, ne mangereste almeno dieci. Di una bontà commovente. Le nuvole di Leopoldo mi resteranno nel cuore. Volete farmi un regalo? Mandatemi un cabaret di nuovole, grazie. 

- IL GELATO: a Napoli il gelato è una faccenda seria e non lo sapevo. La prima cosa che mi ha stupito è la leggerezza delle loro creme rispetto a quello a cui sono abituata qui a Bologna. La mia gelateria preferita è stata Mennella: ingredienti di prima qualità, pochi fronzoli e la bontà della cialda cotta a preparata al momento. Non mi ha convinto l'altra catena famosissima a Napoli, Fantasia Gelati: troppo pasticciona per i miei gusti. 



Dove cenare:


Da Nennella, in Vicolo Lungo Teatro, un po' come Sorbillo una sorta di istituzione. Niente prenotazioni, ambiente spartano e camerieri chiassosi, prezzi popolari. Qui troverete la vera pasta e patate.

Ristorantino dell'Avvocato, via Santa Lucia. Abbiamo scelto di cenare qui per provare la cucina mediterranea rivisitata. Non è una trattoria tipica ma un ristorantino ben frequentato dalla gente del posto dove potrete trovare sia proposte di mare che di terra. Ideale per una cenetta romantica. 




Dove dormire:

Reinassance Naples Hotel Mediterraneo
Via Ponte di Tappia, 25

Posizione centralissima a pochi metri da Via Toledo. Perfetto per raggiungere a piedi anche la zona del porto per gli aliscafi diretti alle isole. Comfort, eleganza, un cocktail bar aperto fino a mezzanotte, piscina idromassaggio e terrazza per colazioni all'ultimo piano che è stupenda! Con tutta la vista sul mare lato maschio angioino. Per i più sportivi poi, accesso gratuito all'adiacente palestra McFit. 




A Napoli ci ritornerò sicuramente, magari con un po' più di calma.

Quello che ho capito è che a Napoli ci devi arrivare con la mente aperta e la voglia di meravigliarsi tipica del viaggiatore. Devi lasciare a casa la parte razionale di te, tutti i pregiudizi, le aspettative. Devi farti conquistare dalla città. Altrimenti ritornerai a casa senza averla davvero capita. Cosa mi è piaciuto di più di Napoli? La gente ha sicuramente un posto in prima fila. L'incontro da Leopoldo con un ragazzo gentilissimo (perchè a Napoli è un attimo attaccare bottone). O la chiacchierata in autobus di ritorno da Capodimonte con un fotografo, che mi ha raccontato tutto quello che avrei dovuto vedere, i suoi quartieri preferiti. E ha voluto sapere cosa pensassi della città. 

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