TRAVEL: Weekend lungo a Praga





Durante la prima metà di marzo ci siamo dedicati un weekend lungo a Praga, una città che non avevo ancora visitato. È stato il mio regalo di compleanno per Fede e nella realtà anche l'occasione perfetta per staccare un po' da tutto e stare in pace fra di noi.

Le prime 2 settimane di marzo sono solitamente il periodo migliore per organizzare un weekend in Europa: le temperature si stanno lentamente alzando e i voli non hanno ancora subito l'impennata primaverile. Quest'anno il meteo ha lasciato un po' a desiderare e non eravamo certi di trovare bel tempo ma fortuna ha voluto che Praga fosse particolarmente mite e ci siamo goduti anche una splendida giornata di sole con 18 gradi!

Con il volo Ryanair da Bologna si arriva a metà pomeriggio del sabato e si riparte a metà pomeriggio del martedì: in questo modo si ha tutto il tempo necessario per godersi la città e le sue principali attrazioni. L'aeroporto non dista molto dalla città, circa 25 minuti in auto. E' collegato perfettamente dai mezzi pubblici,ma visto il costo esiguo dei taxi abbiamo deciso di prendercela comoda e farci venire a prendere (il costo a/r dall'aeroporto a Praga 1 è di €50 - per auto, non a persona: chiedete direttamente al vostro hotel di prenotare il servizio).




Abbiamo deciso di soggiornare il più vicino possibile al centro, a Praga 1, che è il punto di partenza migliore per poter girare praticamente tutta la città a piedi. Abbiamo macinato dai 10 ai 15 chilometri al giorno! Non ho quindi pareri da fornirvi sui trasporti pubblici ma sappiate che Praga è perfettamente servita da tram e dalla metropolitana. L'offerta di hotel è vastissima e per tutte le tasche, con un ottimo rapporto qualità/prezzo: Praga è una cittadina cosmopolita e molto, molto turistica (forse anche troppo), attrezzata e ben organizzata.

Unica pecca, la moneta. La corona ceca è difficile da reperire in Italia (a noi la banca non l'ha cambiata) e non resta che affidarsi alle banche ceche o agli sportelli bancomat per avere un servizio il più possibile onesto. Ma sappiate che anche nel caso degli istituti di credito la commissione di cambio è piuttosto alta (intorno alle 13 euro per 150 euro cambiate in corona). A Praga accettano quasi ovunque anche l'euro ma, va da sè, che arrotondino sempre per eccesso. Cercate quindi di pagare ove possibile con carta di credito (ci siamo stupiti del fatto che ancora tanti ristoranti e negozi accettino solo cash).






Dove soggiornare:

Come già accennato, Praga 1 è la posizione più comoda per un soggiorno breve e per potersi godere al meglio la città. Le zone al di qua di Karluv Most, vicino a Stare Mesto, o subito dopo il ponte in zona Mala Strana sono le migliori. 
Noi abbiamo soggiornato al Grandior Hotel, in Na Porici 42: un hotel grande e moderno, dotato di tutti i comfort e di una spa. Nota di merito: la colazione da 10 e lode! 
Non perdetevi il super buffet con cucina locale e continentale, accompagnato dalla musica del pianoforte.


Itinerari:

Con il tempo a disposizione non siamo purtroppo riusciti a vedere tutto ciò che ci eravamo prefissi, complice anche un lunedì di pioggia ininterrotta che ha reso inutile visitare alcune zone. Questo più o meno il nostro percorso.
Quello che colpisce subito di Praga è la sua architettura, forse la cosa che ho amato di più in questa città: l'alternarsi di stili, dal gotico al barocco, all'arte Noveau fino alla moderna. Sono rimasta affascinata dal cosiddetto "cubismo ceco" associato all'architettura. La concomitanza di stili, colori e materiali la rende davvero unica. Come sempre, visitando le città, per me vince sempre il perdersi e camminare nelle vie con il naso all'insu, ammirarne le facciate, lo stile, le costruzioni.




Sabato:

Arrivo in hotel in Na Porici 42 verso le 17. Passeggiata a piedi in direzione Stare Mesto: sosta obbligata in Piazza della Repubblica (Namesti Republiky) al chioschetto dei Trdlo: impossibile resistere al profumo che emanano questi dolci tipici della tradizione boema che a Praga spopolano. Noi abbiamo preferito assaggiarli direttamente dalle bancarelle sulla strada e non dalle numerose catene di negozietti più commerciali che ormai li preparano ad ogni angolo. È un dolce super turistico e credo poco apprezzato dagli autoctoni ma credetemi, vale la pena assaggiarlo.




 Proseguiamo la passeggiata fra le viuzze di Stare Mesto fino ad arrivare alla piazza della città vecchia (Staromestske namesti) con la chiesa ed il famosissimo orologio astronomico. Purtroppo non abbiamo potuto ammirarlo poichè chiuso per restauro fino ad ottobre 2018.
Da qui abbiamo poi proseguito fino al Ponte Carlo (Karluv Most): il paesaggio dal ponte è pittoresco sul far della sera, il castello si staglia sulla città, le imponenti statue del ponte gettano ombre sulla passeggiata sempre gremita di turisti. Alla destra del ponte, è possibile ammirare il Klementinum, il secondo complesso architettonico più grande della città (dopo il castello), una volta sede dell'istituto gesuita e dell'università.




Oltre il ponte si diramano le caratteristiche viuzze di Mala Strana. Abbiamo deciso di fermarci a cena in questo quartiere, in una vecchia trattoria consigliataci dalla madre di Federico, U Maltezskych Rytiru.

Domenica:

Dopo una ricchissima colazione in hotel, ci siamo preparati per raggiungere la zona del Castello e abbiamo ripercorso tutta la strada fino a Karluv Most. La giornata era splendida e assolata. Una volta sul ponte e oltre il fiume abbiamo deciso di prendere una delle scalette laterali a sinistra e raggiungere il famoso Lennon Wall, un muro che dagli anni '80 in avanti è stato riempito di graffiti e citazioni dedicati a John Lennon ed alle canzoni dei Beatles, tappa imprescindibile per i fan. Per arrivare al muro si attraversa tutta una serie di adorabili stradine ricche di pub all'aperto e sul canale. Questa parte mi ha ricordato molto Amsterdam, anche se in piccolo.




A seguire abbiamo attraversato Vojanovy Sady, uno dei tantissimi parchi verdi che arricchiscono la città: un tempo parchi privati di ville e palazzi ora sono aperti al pubblico. In una giornata di sole è bello sostare nella pace di questi angoli silenziosi. Qui troverete una buffa famiglia di pavoni che gira libera e, mi sto chiedendo ancora come, si arrampica anche sugli alberi.




Dopo la sosta al parco ci siamo sentiti pronti per affrontare la salita verso il Castello (in realtà molto meno dura di ciò che mi aspettavo). Il panorama dall'alto è mozzafiato, Praga è immensa. E immenso lo è anche il Castello: è una sorta di piccolo villaggio.
Avete la possibilità di scegliere fra tre tipi di biglietto di ingresso, a seconda delle attrazioni che decidete di visitare. Imperdibile la Cattedrale di San Vito con le sue vetrate stupende (di cui una realizzata da Alphons Mucha, artista decorativo e pittore, famosissimo rappresentante dell'art noveau a Praga). A seguire San Giorgio e il caratteristico Golden Lane.


Interno della Cattedrale di San Vito



Siamo poi rientrati in zona città vecchia intorno alle 16, l'ora perfetta per una merenda da Gran Cafè Orient, un locale che mi ero segnata da tempo e che non mi ha delusa.

Per cena, abbiamo scelto uno dei ristoranti più rinomati di Praga, con un'ampia selezione dedicata alla selvaggina: U Modra Kachnicky, l'anatroccolo azzurro.

Lunedì:

La giornata piovosa ha modificato un po' i nostri piani. 
Dalla nostra base ci siamo incamminati in direzione Jozefov, il quartiere ebraico. Questa zona mi è subito piaciuta per gli stupendi edifici signorili, i negozi di design e diversi locali davvero interessanti e un po' hipster. 
Abbiamo dedicato gran parte della giornata alla visita delle sinagoghe e di tutte le testimonianze della grande comunità ebraica che ha vissuto a Praga. Il vecchio cimitero, con le lapidi ammassate e ormai ricoperte di muschio e la Pinkasova Sinagoga sono forse le cose che più mi hanno toccata, in particolar modo la sinagoga.
Entrare nell'edificio e vedere le pareti completamente coperte di scritte, quasi ancora prima di realizzare cosa fossero appunto le scritte, ho sentito assalirmi un'angoscia ed una tristezza insopportabili. È difficile trattenere le lacrime.





Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il lungo fiume e l'abbiamo costeggiato fino a raggiungere Nove Mesto e il famoso edificio denominato "Casa Danzante" o "Fred e Ginger", opera degli architetti Milunic e Gehry. Amo le contrapposizioni fra classico e moderno ed ho apprezzato particolarmente questo palazzo. Dalla cima all'ottavo piano, dove troverete un bar con terrazza, è possibile ammirare un bel panorama.
Da qui siamo rientrati a girovagare nel cuore di Nove Mesto fino a Piazza San Venceslao.




Per la cena di lunedì avevamo voglia di qualcosa di esotico e, come spesso ci succede, la scelta è caduta sulla cucina thailandese, praticamente assente a Bologna ma che noi amiamo molto. Causa la chiusura di molti locali il lunedì,  abbiamo provato Modry Zub, nella top 5 dei migliori Thai a Praga.

Martedì:

In quest'ultima mezza giornata a Praga abbiamo deciso di incamminarci in direzione Loreta, un santuario meta di pellegrinaggio nel quartiere di Hradcany, una zona molto carina vicina a Mala Strana (è il quartiere del Castello). Le viuzze verso Loreta sono ripide, a tratti con scalette, ma molto suggestive e ricche di negozietti. Il santuario è molto interessante. Nel chiostro è stata riprodotta, a volontà di una nobile, la "casupola" dell'annunciazione del santuario di Loreto.
Siamo poi scesi per Novy Svet, una piccola via tranquilla in cui il tempo sembra essersi fermato al quattordicesimo secolo (vi consiglio di non perdervela). In queste minuscole casette troverete anche la casa di Tycho Brahe, vecchia reminescenza del liceo, amico e collaboratore di Keplero.
Dopo una breve sosta in una delle tante birrerie di Mala Strana, in cui ho gustato un'ottima zuppa con funghi e patate, ci siamo riavvicinati all'hotel per poi ripartire in direzione aeroporto. La nostra piccola vacanza era ormai giunta al termine!


Dettagli di Novy Svet



Ulteriori punti di interesse:

Vi lascio un'ulteriore lista di cose che ci sarebbe piaciuto vedere ma che, a causa del meteo, del poco tempo o del periodo di chiusura non siamo riusciti a fare:
- Mucha Museum
- I Giardini reali (chiusi da novembre a marzo)
- La collina di Petrin, con la sua funicolare, la piccola torre Eiffel da cui si ha una vista spettacolare sulla città (destinata al pomeriggio di lunedì ma causa pioggia aveva poco senso)
- Gli interni del Klementinum

Dove mangiare:

O meglio, gli indirizzi che abbiamo testato. A Praga mangiare è piuttosto economico e l'offerta è varia. Certo, la cucina ceca di questa zona è forse un po' ripetitiva e dopo 2 giorni di zuppe, brasati vari di carne, patate e dumplings (la loro versione dei canaderli, una via di mezzo fra un pane cinese e un canederlo vero) viene voglia di provare anche altro. Ma è una cucina certamente gustosa e noi l'abbiamo apprezzata.



U Maltezskych Rytiru
Prokopska 297/10

Un minuscolo angolino molto cozy, nel quartiere di Mala Strana. Ci andarono i genitori di Federico più di ventanni fa e noi abbiamo voluto riprovarlo.
Abbiamo assaggiato un ottimo goulash (Fede) ed una zuppa di goulash (per me) nella pagnotta. 
L'antipasto non è degno, vi consiglierei di evitare.
E' un posto perfetto per una cenetta informale e tradizionale. Con birra e dolce abbiamo speso 28 euro!
Unica nota stonata: l'aerazione pessima del locale. Siamo usciti praticamente fritti come una patatina e abbiamo faticato a levare l'odore dalle nostre giacche per quasi 3 giorni!
Ma immagino sia tipico di alcuni posti piccoli e all'antica.

Nebovidska 460/6

Un ristorante fantastico! A partire dagli arredi e dall'atmosfera calda e confortevole, fino al servizio attento e preciso, il pane freschissimo, il cibo favoloso. Un posto che se fosse qui, frequenterei spesso.
La cucina è tradizionale boema, con particolare attenzione alla selvaggina, rivisitata in maniera originale.
I piatti spesso hanno un ingrediente dolce, come la terrina d'anatra con miele, lime e pere (dal sapore indescrivibile) o il cervo grigliato con salsa di rosa canina e i dumplings di Carlsbad. I prezzi sono più alti della media di Praga, essendo un ristorante di lusso, ma comunque molto più bassi della medesima fascia italiana.




Jindrisska 5

Ristorante Thailandese giovane e informale.
Abbiamo provato diversi piatti dal classico satay di pollo, sping rolls, pad thai, alla zuppa Tom Kha Kung e un curry. Tutto ottimo e molto molto piccante. Attenzione poichè i piatti con un peperoncino in legenda sono già oltre il nostro canone di piccante.
Unica pecca, non hanno il pos quindi preparate i contanti. Prezzi comunque molto convenienti.




Altri ristoranti Thai che mi sento di consigliare (purtroppo chiusi quella sera): SaSaZu e Lemon Leaf.

Ovocny Trh 19

Situato all'interno della Casa della Madonna Nera, questo locale storico di Praga ha riaperto dopo più di 80 anni di chiusura. Il palazzo è il simbolo del movimento cubista ceco, non solo nell'architettura ma anche negli arredi. È esattamente come me lo immaginavo: atmosfera elegante, decadente, si respira il fasto del tempo passato. La luce che entra dalle grandi finestre è fantastica. E' il posto ideale per una pausa caffè e per gustare uno dei loro dolci. Assicuratevi di accaparrarvi un tavolo con i divanetti vicino alla finestra, vi sentirete come in un film (uno a caso, il Grand Budapest Hotel).




Altri caffè perfetti (per mio gusto personale) per la merenda del pomeriggio, colazione o brunch: Cafè Savoy, Mysak, Cafè Louvre

Questo è il mio resoconto piuttosto dettagliato sul nostro weekend ceco. Spero vi possa essere utile se siete in procinto di programmare qualche giorno di vacanza lì. Praga merita certamente!


Grazie al mio super compagno di viaggio per la collaborazione nella fotografia... e per esserci sempre 

1 commento:

  1. Bellissimo post e foto meravigliose... complimenti! è una delle mete del mio 2018... magari ad ottobre! vediamo! :)

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