#TWELVEDAYSOFCHRISTMAS - Giorno 10: ma io, chi sono?

Come dice più o meno quel modo di dire?
Che non è finita fino a che non è finita?

Ecco. Le nostre festività funzionano esattamente così. Lavorano ai fianchi (nel senso che li ingrossano) lente e inesorabili e fino alla befana non perdonano (la nostra linea, obviously). Arrivare in forma all'Epifania è un vero e proprio atto di forza!
Poco male, immagazziniamo strati di grasso che ci terranno caldo per tutto l'inverno. Noi e le foche, un solo universo.

Ma non voglio tediarvi sul lungo e ripetitivo percorso di autostima che ci aspetta (chè tanto ogni anno è così: oddio l'estate è vicina, devo far qualcosa, devo mangiar sano, devo far palestra, devo spalmarmi più creme, bla bla bla), quanto ricordarvi che l'estate sarà pur vicina nella nostra testa, ma l'inverno è appena iniziato.
Il gelo ci aspetta. 
Ci aspettano 2 mesi bui come mai. E senza nemmeno l'ausilio delle belle lucine natalizie che tanto rendono piacevole dicembre. Ma perchè non facciamo come all'estero che le lucine restano tutto l'anno? Mai stati a Boston? NYC? È talmente bello averle come compagnia per questi mesi freddi.

Quindi, più che pensare all'estate vicina, penserei a come vivere in modo smart i due mesi più invernali dell'anno. 

Penserei ai saldi vicini e a come investire al meglio il nostro misero gruzzoletto.
Penserei ad un autoregalino che rialzi la mia autostima.
Penserei ad aprire l'armadio e guardarlo profondamentre negli occhi per capire come sfruttare al meglio la montagna di roba che possiedo (ecco, questo punto andrebbe messo prima di tutti gli altri).
Penserei ad una nuova playlist di libri che mi facciano compagnia nei freddi weekend (io ho già iniziato il mio primo libro del 2019 e voi?).
Penserei ad organizzare weekend, gite fuori porta, visite a mostre e musei, con marito, fidanzato, amiche, famiglia.
Penserei a crearmi del tempo libero per fare ciò che amo.
Penserei a modificare un piccolo particolare di casa, qualcosa di nuovo che le dia un tocco in più e me la faccia sentire diversa.
Penserei (molto) meno al lavoro e a tutto lo stress ed il malessere che lo stress crea nei momenti di urgenze (praticamente 9 mesi su 12) e penserei molto di più a COSA SONO IO VERAMENTE, senza il lavoro, senza i miei doveri.
Perchè non è il lavoro che mi caratterizza. MA SONO IO, prima di tutto.
Non è la mia vita di coppia, o di figlia, o di madre, o di padre a caratterizzarmi.
SONO IO.
Non è la mia gallery di Instagram a caratterizzarmi, ma manco lontanamente.
Di nuovo, sono io. E anzi. Sempre più spesso confondiamo una gallery con una vera persona. Crediamo che lei sia esattamente così. 
Ma nulla è più sbagliato. 
CHI SONO IO VERAMENTE?

Credo non esista domanda più difficile al giorno d'oggi. Proviamo a farcela. E proviamo a rispondere senza collegare tutti gli stereotipi della società odierna che ci caratterizzano. 
Al di fuori di tutto l'elenco fatto poco fa, chi sono io veramente?
Partirei da questa domanda con il nuovo anno. Più che dai propositi. O dal non fare propositi.

La risposta al momento potrebbe essere: sono una palla di lardo rotolante fatta di fette di panettone, tortellini ed insalata russa. È già qualcosa in effetti :-)

Non so come ma ho iniziato a scrivere pensando ad una cosa, e ho concluso in maniera diametralmente opposta. Lungi da me dal voler scrivere un post motivazionale, anche se lo sembra. Ma è semplicemente il frutto di una mia riflessione estemporanea.
E ciò che ho scritto mi piace! Ed è anche per questo che amo scrivere.
Per la sua imprevedibilità. La mente guida le mie dita ed amo lasciarmi trasportare.

BUON 2019 A TUTTI! A voi stessi, come prima cosa.

PS: la mia ossessione del momento? Un paio di stivali chiari, quasi color crema, in inverno.




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