MI VESTO PER ME.





Questo post mi frulla per la testa da un pezzo.

Come sempre ho immaginato centinaia di volte di scriverlo nella mia testa ma ci ho messo un bel po' a farlo in concreto. Non so se sia cosa comune a tutti coloro che scrivono, questo periodo di impotenza nel mettere le parole nero su bianco. Mentre le idee sono tutte già lì e anzi, si sviluppano.

L'idea mi è un po' nata grazie a voi. A chi mi scrive che prende ispirazione dalle mie Stories della mattina per vestirsi e mi confessa che ama il mio "stile".

Ho pensato cosa rendesse particolare il mio modo di vestire.
Mi sono riposta che l'unica cosa che lo valorizza, oltre che scegliere capi che ben si adattino al mio fisico, è il sentirmi bene in quei panni.
Non so se vi capita, ma io quando mi vesto provo piacere, mi sento bene nel vedere allo specchio un'immagine che ben mi rappresenta.

Ho capito che da quando ho smesso di cercare di essere "cool" nel vestire, ho finalmente trovato la mia giusta misura e il segreto per sentirmi super a prescindere. Mi sono vestita per me stessa.




Ci ho pensato a lungo e mi sono resa conto che questo è stato un processo per nulla breve.
Ho passato gran parte della vita a vestirmi cercando di ottenere l'approvazione di qualcun altro. Prima quella della mamma (anche se ricordo il mio amore spassionato per i pantaloni in velluto maschili intorno ai 6 anni ed un mio colpo di testa per averli voluti indossare ad ogni costo per andare alla messa del sabato pomeriggio invece di gonna e collant!), poi delle compagne di scuola, del fidanzato fighetto, del datore di lavoro, e così via.

Ci avete mai pensato?




Per anni mi sono arrampicata su tacchi vertiginosi (e plateau aggiungo) in nome della moda, delle serate mondane, o anche solo perchè quei centimetri in più in ufficio mi avrebbero dato qualche punto in più di autorità in un mondo di uomini.
Per anni ho negato il fatto che il tacco a me fa proprio male. Mi distrugge. 
Che un conto se lo indosso una sera o per una particolare occasione in cui mi fa piacere, ma ostinarmi ad indossarlo giorno dopo giorno nonostante tutto è stato solo un errore.
Il mio piede non è mai riuscito ad essere domato.

Stessa questione per le borse griffate. Sono stata teenager negli anni in cui si campava a pane e Speedy LV. L'avevano TUTTE.
Mi ero fatta l'idea che dovevo per forza avere quella borsa per poter essere ritenuta all'altezza del momento. 
Idolatravo borse senza nemmeno pormi il problema che mi piacessero o meno.
PERCHÈ ERANO DI MODA.

Dopo anni mi sono concessa una Neverfull LV. Tanta attesa, tanta aspettativa per poi accorgermi che a me proprio la classica fantasia monogram in marrone non piace affatto!
Ce l'ho tutt'ora, perchè non sono così pazza da disfarmi di una borsa di quel prezzo perchè non amo più la fantasia e perchè, ammettiamolo, io una borsa così leggera e così capiente non l'ho mai più ritrovata (per fortuna non ho mai ceduto alla Speedy), ma sorrido se penso alla me fanciulla che guardava quegli accessori con gli occhi a cuore.
Quando temevo che le IT bag definissero una persona.

Mi sono lasciata trascinare dalle mode per anni, spesso senza giudizio, senza criterio.
Ma i ventanni servono anche a questo, a sbagliare. E a capire meglio poi.
Io amo il mondo della moda (o non ne scriverei), ma ho imparato a guardarlo più disincantata, a distinguere fra moda e "tormentone".
Ho imparato a partire da me. A capire cosa mi piace veramente. Ho imparato ad attingere alla moda con consapevolezza e molta, molta ironia.
Non ho smesso di adottare alcune tendenze, mi innamoro ancora di qualche modello di borsa, ma ho decisamente capito che vivo molto meglio con i piedi non troppo inclinati rispetto al terreno.




Ed è questo il messaggio importante che volevo dare con queste mie parole, soprattutto alle più giovani che ancora soffrono perchè magari non possono permettersi alcuni accessori. O che si "mascherano" nella speranza di essere accettate da un gruppo, da amiche, a scuola o persino in ufficio.
Abbiate pazienza, questa brutta sensazione di inadeguatezza passerà.
Non accanitevi contro voi stesse perchè non siete come qualcun altro vorrebbe, o come i social ci impongono di essere.

C'è tutto lo spazio per voi e per la vostra singolarità.
Per il vostro essere voi stesse a prescindere.
Ed una volta che vi sentirete bene nei vostri panni, anche gli altri lo riconosceranno.
Perchè sarete vere. E soprattutto UNICHE.

#MIVESTOPERME. E' questo l'hashtag che ho creato per sottolineare questa consapevolezza ed il fatto che facendo una cosa per se stesse è il primo passo per essere veramente "cool"!
Ci avete mai pensato? Mi piacerebbe scatenare una discussione fra di noi, per riflettere su tutte quelle costrizioni che, mascherate da mode, giudizi, sguardi, ci hanno impedito di vederci chiaramente.
E vorrei che questo hashtag dilagasse e diventasse la bandiera di chi condivide questo pensiero, questo modo di essere, libero e consapevole e soprattutto, in piena armonia con se stessi.











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