TRAVEL: si parte... voliamo a NEW YORK! I miei consigli di viaggio.



Il nostro viaggio a New York è appena passato ma a volte mi sembra già un ricordo quasi irreale.
I viaggi a lungo raggio lasciano questo senso di stordimento, come se ci risvegliassimo da un sogno.

Ho cercato di raccogliere le idee su cosa e come volessi raccontare a voi della vacanza e ho pensato di strutturare il mio racconto in 3 post differenti: 

- questo, legato più che altro alla pianificazione e a tutta quella serie di consigli utili e propedeutici al viaggio;
- un secondo post dedicato ai nostri giorni a New York;
- un terzo post interamente dedicato alla gita a Long Island (nello specifico i cosiddetti Hamptons e Montauk).

Calcolando i miei tempi biblici finirò di scrivere nel 2021 ma abbiate fiducia! Anzi, infondetemene un po', thanks.

Questo viaggio è nato come regalo di compleanno da parte di Fede, mio marito (ma ormai lo sapete). Era da anni che volevamo ritornare nella Grande Mela, l'ultima volta eravamo stati nel 2005 e molte cose sono nel frattempo cambiate. Quello che volevo rivedere io, o meglio riprovare, era la sensazione unica e particolare del camminare per le strade di New York. Quel senso di libertà, di quasi onnipotenza, di qualcosa continuamente in divenire di cui tu in quel momento sei parte attiva. È una sensazione che lego solo a New York, un posto forse unico, molto diverso dagli Stati Uniti, per lo meno dagli altri posti che ho visitato.
New York è un'America a sè stante. È casa per tutti, una volta che riesci ad entrarci. È futuro per tutti, almeno nella mente. Nonostante tutto, nonostante la politica di Trump, New York riesce ancora a infondere in chi ci arriva quella stessa aurea di ottimismo e possibile benessere di cui i nostri antenati dovevano sentirsi investiti non appena messo piede ad Ellis Island.
E anche questa volta questo sentimento mi ha subito presa e per qualche giorno mi sono sentita anche io parte di quel vortice, di quella città che veramente non dorme mai.
È la città delle infinite possibilità.

Poi, come vi ho accennato anche nelle mie Stories, è una città di contrasti. Non è difficile immaginarne anche i lati negativi. Il vivere frenetico (che fino ad un certo punto per me francamente è anche un lato positivo, mi stimola, adoro il ritmo battente delle grandi città e lo sapete. Io nella calma mi deprimo e annoio, rendo molto meno e a volte questa condizione sento di subirla qui a Bologna), la solitudine a cui gli esseri umani sono comunque abituati, la lunghezza degli spostamenti per attraversare la città (sulla metro una signora newyorkese ma molto probabilmente di uno dei quartieri più periferici ci chiese informazioni su come raggiungere una determinata via a Low Manhattan, evento piuttosto normale da quelle parti). Ma anche la minaccia incombente di un Qualcosa che possa di nuovo sconvolgerli (l'11 settembre è una cicatrice che non si rimarginerà mai).


Partiamo. Le prime cose da fare.

Una volta decisa la meta ed il periodo, la prima cosa da fare dopo un check al passaporto, è (ovviamente, ma partiamo proprio dall'ABC) prenotare i voli. Come sempre, meglio giocare d'anticipo per poter usufruire di tariffe un po' vantaggiose. Diciamo che da 3 a 6 mesi prima è un periodo giusto per organizzare per gli States in generale. Non scenderei sotto ai 6 mesi però in caso il viaggio sia ad agosto o nel periodo natalizio. 
Noi abbiamo fatto tutto da soli, niente agenzia, facciamo così da sempre e ormai siamo abbastanza pratici ed abbiamo iniziato a guardarci seriamente a gennaio-febbraio.

Per confrontare i voli ed acquistarli abbiamo scelto Opodo. Ora, non so bene se consigliarvelo poichè anche se effettivamente i prezzi di Opodo sono un po' al di sotto degli altri siti, l'inganno è dietro l'angolo.
Tipo.
Dopo aver acquistato i voli abbiamo scoperto che in fase di acquisto non era possibile aggiungere i bagagli in stiva ma ci invitavano a farlo tramite una telefonata al call center (a pagamento!). Peraltro la telefonata non ha poi risolto il problema e ci siamo ritrovati a doverli pagare in fase di check-in in aeroporto. Poco male perchè il costo poi si è rivelato inferiore rispetto a ciò che avevamo letto online (50 euro all'andata per un bagaglio fino a 23kg in stiva e 60 dollari al ritorno è ciò che abbiamo effettivamente pagato). Quindi ora che lo sapete potete tranquillamente evitare di farvi spillare i soldi dal call center e arrivare tranquilli al check-in per espletare il tutto.

Fase 2: hotel.



Noi siamo piuttosto fedeli a Booking per la ricerca di accommodation: il gran numero di valutazioni accurate ci aiuta nella scelta. E grazie al programma Genius si trovano ogni giorno offerte speciali vantaggiose quindi tenete monitorata per un po' la vostra ricerca fino a che non trovate qualcosa di valido nella zona in cui cercate. Dal giudizio 8 in su io sarei abbastanza tranquilla.

Come scegliere la zona giusta? Io quando pianifico un viaggio in una città preferisco valutare la comodità degli spostamenti, la vicinanza a molte zone di interesse, la vivacità del quartiere anche per quanto riguarda la presenza di buoni ristoranti per la sera, magari a discapito della particolare bellezza della zona.
Tipo, non sceglierei mai l'Upper East Side o Brooklyn Heights per un soggiorno di una settimana, per quanto siano zone molto belle in cui soggiornare. Sono scomode per tutti i precedenti fattori.
Certamente sceglierei Manhattan, anche per vivere il risveglio infrasettimanale della metropoli. 
La nostra scelta poi è caduta su Midtown Manhattan, Murray Hill per precisione, intorno alla quarantesima. A piedi si possono raggiungere tranquillamente la Grand Central Station, la Public Library, Bryant Park, la Broadway fino a Times Square, Rockefeller Center. È una zona molto viva sia di locali per la colazione (diner, cafè, Starbucks e simili) che per cenare, un po' a tutti i livelli. E le linee metropolitane che passano da Grand Central soddisfano un po' tutte le direzioni.

Gli hotel a Manhattan sono piuttosto costosi, difficile trovare a meno di 200 euro a notte, e a parità di prezzo, le camere sono molto più piccole rispetto ai nostri standard e la qualità più bassa. Attenzione anche alla questione bagno! Assicuratevi che sia indicato "ensuite" poichè esistono ancora camere con bagno condiviso.

A mio parere forse per un viaggio in famiglia con bimbi, sarebbe più utile optare per un appartamento, in modo da avere più spazio a disposizione, un angolo cucina e comunque un posto vivibile in cui stare nei momenti di riposo.
Per le coppie come noi che passano il giorno a macinare chilometri con pioggia o senza e che ritornano la sera solo per dormire in albergo seppur con camera piccina è un'ottima soluzione.
Noi abbiamo scelto il Seton Hotel: una realtà molto piccola, una settantina di camere (per NYC è piccolo!), con salottino e area caffè, refreshment e ghiaccio, ma senza prima colazione.
Ci siamo trovati bene: posto molto pulito, discreto, reception sempre aperta e bagno efficiente. La colazione in hotel per noi non era affatto essenziale poichè ci piace di volta in volta sperimentare posti nuovi (e inoltre la mancanza ti sprona ad uscire dall'hotel prima), ma mi rendo conto che qualcuno potrebbe trovarlo un difetto.




What's next?

Possiamo adesso procedere alla compilazione del nostro visto per gli Stati Uniti, il cosiddetto ESTA (Electronic System for Travel Authorization). È un documento essenziale senza il quale vi è precluso l'ingresso alla frontiera! Vi richiederà tutta una serie di dati sia personali che di viaggio, quindi state pronti con i dettagli (compreso l'indirizzo del vostro hotel e i dati della vostra occupazione). È possibile compilare anche un Esta di gruppo. Il costo della pratica è di 14 dollari a persona ed il visto permette un soggiorno fino a 90 giorni. Ha la validità di 2 anni (basta aggiornare di volta in volta i dettagli sulla destinazione) e poi va rifatto. La pratica è abbastanza immediata e nel giro di 72 ore dovreste ricevere la vostra approvazione. Salvatevi il numero di pratica per poter riaccedere ai vostri dettagli (non è necessaria, ma una stampa della conferma non fa mai male). Attenzione ai siti fake che vi preparano il visto e aggiungono la loro percentuale ai 14 dollari.

Un'altra cosa che ritengo essenziale quando si viaggia extra UE è l'assicurazione sanitaria. Negli Stati Uniti anche solo scivolare e rompersi un polso può diventare una faccenda molto ma molto costosa. Online ne esistono diverse e trovate siti che comparano le varie offerte. Certamente è meglio scegliere assicurazioni con massimale illimitato per le spese sanitarie; noi abbiamo aggiunto al pacchetto anche lo smarrimento bagagli. Fra le varie proposte è risultata la più conveniente a parità di condizioni la Columbus. Anche per l'assicurazione è possibile stipularne una di coppia o family. Una volta ricevuta la vostra polizza stampatevi tutto in modo da avere a portata di mano i dettagli in caso di bisogno.

Ultimo passo: i trasferimenti da e per aeroporto. Se arrivate a JFK sappiate che vi aspetta almeno un'ora di viaggio ulteriore per raggiungere Manhattan ed il suo traffico. Una possibilità è la metro, che però raggiungerete con un trenino perchè non arriva fino all'aeroporto. E' la soluzione più economica ma anche la più scomoda con dei bagagli a carico: circa un'ora con linee spesso affollate e non esiste spazio dedicato per i bagagli. E poi dovete anche calcolare quanto dista la fermata più vicina dal vostro hotel.
Esistono pullman che collegano JFK a Grand Central Station e costano intorno ai 20 dollari (e hanno il wifi), se gli orari coincidono potete provare a prenderlo. La cosa negativa a mio parere è che è rischioso prenotarlo online, non conoscendo i tempi di attesa per espletare le pratiche all'immigrazione.
I taxi, la soluzione più costosa, vi faranno spendere, compreso di mancia e toll intorno ai 70, 75 dollari per tratta.
Esistono poi gli Shuttle: monovan a 10-15 posti che si possono prenotare ed acquistare online. Noi abbiamo scelto questa soluzione, abbastanza comoda e lunga il giusto: condividendo la corsa con altre persone bisogna attendere ovviamente la propria fermata. Ma la cosa bella è che ti accompagna direttamente all'ingresso dell'hotel e ti viene a riprendere. In due abbiamo speso 89 dollari per il tragitto andata e ritorno. Noi ci siamo rivolti a Go Airlink Shuttle e ci siamo trovati molto bene.




A questo punto avete fissato un po' tutti i dettagli essenziali per la partenza. Non resta che iniziare a studiare e pianificare! La parte più emozionante del pre-viaggio.
Il mio consiglio è di segnarvi le cose fondamentali che vorreste vedere, se già ne avete qualche idea, e poi fare tanta ricerca sul web e leggere, leggere, leggere.
Spulciate i blog di viaggio, quelli scritti da italiani che vivono lì e i portali maggiori (tipo viverenewyork, newyorkcity.it e simili). Cercate di capire cosa vi piace veramente e filtrate tutto ciò che leggete. Fatevi un'idea vostra.
A me è stato utile anche cercare profili di Instagramer newyorkesi: mi sono salvata le foto che più mi erano di ispirazione.
Questione guida cartacea: con tutto il materiale reperibile online ormai può sembrare un acquisto obsoleto. Non è il mio caso: da eterna amante della carta stampata amo prepararmi ad un viaggio anche con una guida cartacea. La trovo utile più che altro per le idee di percorsi ed itinerari in giornata e per tutti i dettagli sulle varie attrazioni ed edifici pubblici. Amo prenderci appunti e segnare le pagine importanti. Ed avendo una memoria fotografica questo mi aiuta nel momento in cui arrivo alla fase finale della pianificazione e incrocio tutte le fonti. Io ho scelto la guida "Best of New York City" della Lonely Planet, edizione 2019.

Come pianifico il mio viaggio? Ho una mia routine: circa un mese prima del viaggio prendo uno dei taccuini più piccoli della Moleskine e lo dedico al mio viaggio. Creo diverse sezioni: valigia, borsa da viaggio, in cui elenco man mano le cose da portare (inizio anche a creare gli outfit), cosa indosserò in viaggio, cose che voglio vedere in ordine sparso, wishlist shopping. A seguire la lista dei ristoranti che vorrei provare comprensivi di indirizzo e numero di telefono. Poi dedico una pagina al giorno e inizio ad incastrarci gli itinerari: dapprima è un qualcosa di nebuloso e vago, ma col passare dei giorni tutto si definisce. Inserisco le attrazioni prenotate (prenotare vi farà risparmiare lunghe code, si può fare quasi tutto online), i ristoranti fissati, e così via. Lascio poi le restanti pagine alle impressioni da scrivere direttamente durante il viaggio (o dopo). Sull'altro lato del Moleskine invece inserisco tutte le spese di viaggio. Diventa una delle cose più preziose che porto con me, insieme al passaporto e non me ne separo mai. È una sorta di Bullet Journal dedicato al mio viaggio, una vera idea vincente e ormai consolidata nel tempo.


Info Utili

Rete dati: una cosa che mi chiedevo prima di partire è se avrei incontrato problemi con la connessione Internet. Ormai la comodità di non avere più variazione di tariffe in Europa mi aveva abituato a non girare mai senza la connessione. Per una abituata a vivere sempre online, anche a causa del lavoro che faccio, ero un po' timorosa.
Abbiamo considerato l'idea di acquistare una SIM americana una volta arrivati là (abbiamo visto che il costo si aggira intorno ai 50 dollari con traffico già incluso).

New York si è rivelata una città super connessa e generosa e non abbiamo faticato.
Assicuratevi di avere incluso nella tariffa dell'hotel il wifi illimitato (è così praticamente ovunque ma non si sa mai). Questo vi permetterà quando siete in stanza di poter chiamare in Italia via whattsapp a costo zero.
Durante la giornata fuori avrete poi diverse occasioni di "agganciarvi" a wifi qua e là. 
Innanzitutto ogni stazione metropolitana ha una sua rete wifi (vi basterà loggarvi la prima volta e poi per le successive vi connetterete in automatico).

Ogni grande catena o department store ha un suo wifi (Sephora, Macy's, Neimann Marcus, Starbucks, etc...) e anche qui, registratevi gratuitamente la prima volta e poi sarete riconnessi in automatico le successive. Ovunque vi fermiate voi cercate sempre reti non protette: vi stupirete della lista lunghissima! Ricordate che la copertura di rete "esce" anche dalle mura di un negozio, quindi potrete consultare Internet anche dal marciapiede ;-)

Un'altra cosa stupenda di New York sono le colonnine LINKNYC: un migliaio di vecchie cabine telefoniche di Manhattan sono state riconvertite in "totem" tecnologici che fungono da vere e proprie antenne wifi. Ma non solo, i totem LINKNYC sono dotati di accessi usb per ricaricare i vostri dispositivi in caso di bisogno, un monitor touch per navigare e una linea telefonica di emergenza. Questo è il futuro!
Anche ricaricare il proprio smartphone non è difficile: attacchi USB ed elettrici non mancano mai nei locali pubblici!


Noi in viaggio ci facciamo spesso "guidare" da Google Maps, app perfetta anche per i mezzi pubblici, non solo le strade. Prima di partire scaricatevi la zona in cui andrete in modo da poterla consultare anche in modalità offline.


Dollari and co: noi siamo partiti con un minimo di contante e abbiamo utilizzato il più possibile la carta di credito. Prima di partire chiamate la vostra banca per avvisarli dello spostamento perchè alcuni istituti (tipo il mio) spesso si insospettiscono e bloccano le carte se vedono cambiare la zona in cui è effettuato il pagamento. 
Una volta là in caso di necessità di contante preferite gli ATM ai vari uffici di cambio privati: anche la banca si terrà una percentuale (un tot fisso più una percentuale sul prelievo) ma sarà comunque meno.
Attenzione: per loro non esiste il pagamento contactless (cosa che mi ha alquanto stupita!) e potreste trovare qualche problema se avete la carta multifunzione (sia credito che bancomat): per alcuni non funziona la "strisciata" e se non sono dotati di lettore con chip sono problemi (true story).

Mance: ricordatevi che negli States una parte importante dello stipendio di chi lavora nei locali, degli autisti e di qualche altra categoria è rappresentata dalla mancia. Si va da un 17 fino al 22 %, a vostra discrezione. Molti scontrini vi vengono già consegnati con l'indicazione delle diverse percentuali in modo da rendervi più semplice il conto. Non fate i finti tonti e lasciate la mancia se siete soddisfatti del servizio. Per loro fa la differenza!

Metrocard: muoversi in metropolitana è il modo più veloce per girare NY. Ed è anche un mezzo economico! I taxi, per quanto abbiano tariffe molto migliori rispetto all'Italia, rischiano di rimanere bloccati nel traffico all'ora di punta. E' molto affascinante per una volta provare a chiamarli con la mano alzata, come abbiamo visto fare milioni di volte in tv, ma consiglio poi vivamente un abbonamento alla metro.
Con il 7 day pass avrete la possibilità di viaggiare su tutte le linee metro e bus della città per 7 giorni a 34 dollari.  

Pass attrazioni: questo è un punto che dovete chiarirvi prima di partire. Di cosa si tratta? Visitare New York può essere molto costoso. I musei, i grattacieli, le experience a piedi, in bus o bicicletta possono costare parecchio. Esistono diverse opzioni di abbonamento che permettono di far risparmiare un pochino. La scelta è principalmente fra 2 tipi: il New York Pass che si acquista per un determinato n. di giorni consecutivi(1-2-3-5-7) durante i quali siete liberi di visitare tutte le attrazioni comprese nel pass (sono centinaia), e il New York Explorer Pass che invece fissa il numero di attrazioni.
Pass sì o no? Dipende da cosa e quanto volete vedere. Provate a fare il conto delle attrazioni che vi interessano controllate che siano comprese nei pass e calcolate quanto sconto avreste rispetto all'acquisto singolo (a volte è anche il 30%, altre il 10% scarso).
I musei poi hanno tutti il giorno gratuito di accesso e potreste approfittarne. Noi abbiamo visitato il museo dell'11 settembre gratuitamente il martedì pomeriggio. Basta registrarsi online la mattina del lunedì (grazie a mia cognata Daria che me lo ha segnalato!).
Noi non abbiamo scelto pass poichè avendo già visitato NY molte cose le avevamo già viste. E' una scelta molto soggettiva.




Pronti a partire!
Ci siamo. Il giorno X è arrivato! Valigie pronte, si parte!
Abbiamo caricato in stiva un'unica valigia grande e stipato nei nostri trolley a mano un po' dell'indispensabile in caso di smarrimento del bagaglio grande (un paio di cambi intimo e un outfit) oltre che macchina fotografica, Mac. Per ovvie ragioni la valigia in stiva è partita mezza vuota :-)
Sempre nel bagaglio a mano ho messo una borsina di misura piccola da utilizzare in vacanza, mentre in viaggio mi porto una Hervè Chapelier di misura media (o in alternativa anche una classica Longchamp): le reputo il modello di borsa perfetta in viaggio, sono leggerissime, impermeabili e capienti. 
La mia borsa da viaggio intercontinentale più o meno contiene:

- passaporto, biglietti, portafogli e taccuino (con penna)
- cellulare, power bank, auricolari e cavo
- documenti di viaggio (assicuraizone, prenotazioni)
- sciarpina leggera e/o maglionicino da volo
- libro
- pochette con mix medicinali e xamamina che non si sa mai
- occhiali da sole
- fazzoletti/salviettine igienizzanti e salviettine intime
- collirio o spray per occhi (l'aria dell'aereo secca moltissimo)
- crema idratante
- maschera viso idratante e maschera occhi 
- burro labbra
- calzini di ricambio
-cuscino da viaggio (io non lo uso, ma Fede sì)

All'elenco per chi ne necessitasse aggiungerei maschera occhi per dormire e tappi per le orecchie. Non è il mio caso, io dormo anche a casa con gli scuri aperti (adoro) e ho un sonno che non necessita di tappi. 

Credo di avervi raccontato un po' tutto per quanto riguarda preparativi e pianificazione.
E spero vi possa essere utile. A presto per la puntata per le strade di New York! :-)
Besos, MsB. xxx












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