MERCATOPOLI: una nuova vita ai nostri ricordi.

Lo ammetto. Sono una persona che fa molta fatica a distaccarsi dalle proprie cose.
Se non fossi mediamente razionale rientrerei facilmente nella tipologia del reality "sepolti in casa".

In gran parte credo dipenda dalla mia memoria fotografica: ricordo esattamente i particolari di un determinato momento, ad esempio cosa ho indossato in una specifica occasione (tipo il primo giorno di scuola, il giorno in cui ho incontrato mio marito la prima volta, e così via) e ciò mi porta a legarmi particolarmente ad un capo, anche se ormai logoro o che non mi va più bene, perchè in lui rivedo il passato, riprovo le stesse emozioni.




Ricordo ancora il trauma del giorno in cui, avrò avuto 13 anni o giù di lì, mia madre cercò di buttare via una mia vecchia bambola in pezza, la Lucia (quanta originalità in una bimba nata su quel ramo del lago di Como, nevvero?). Era ridotta piuttosto male poverina e non le badavo più molto, ma per me lei era preziosissima. Quando mi accorsi che era finita nel bidone della spazzatura fu una tragedia. Ricordo mia madre che la recuperò fra le mie lacrime e la lavò. 
Ecco, ad esempio adesso la vorrei di nuovo. Ma non sono sicura che si trovi veramente nel cartone in cantina in cui la mamma dice di "avere messo tutte le tue cose". 
Alle volte è meglio non sapere.

Grazie al mio lavoro con il blog sono venuta a conoscenza della realtà di Mercatopoli, una rete di negozi dell'usato presente in tutta Italia. Sono stati loro a farmi capire che tutti questi oggetti e capi (nel mio caso principalmente si tratta di capi di abbigliamento) per me sono solo un incubatore di ricordi, che però occupano parecchio spazio in casa, mentre per qualcun altro potrebbero essere utili e ancora sfruttabili.
Ho iniziato a pensare, lo ammetto all'inizio ero dubbiosa, che i miei ricordi potessero essere custoditi da qualcun altro, in modo da poter creare nuovo spazio per me e farne di nuovi che accompagneranno nuove fasi della mia vita.
La mia è un po' la paura di non voler lasciare andare il passato, una cosa che io sento molto, forse per insicurezza.




Scegliere di fare rivivere dei nostri capi cedendoli ad altri è un gesto molto forte ma è anche un passo importante nella nostra realtà ormai caratterizzata da consumismo sconsiderato (ahem... presente). È una scelta importante di sostenibilità.

Mercatopoli si occupa di accogliere un po' di tutto: mobili, oggetti d'arredo, accessori, abiti ed il consulente è disponibile a dare una mano per la valorizzazione dei propri oggetti.

E così ho deciso di buttarmi e "lasciare andare" un po' di ricordi, di capi che non mi vanno più bene, di oggetti anche nuovi ma mai usati. Mi sono recata in uno dei centri Mercatopoli a portare quello che sono riuscita a mettere da parte di nuovo o in buono stato. Come la mia adorata giacchina in lana bouclè, purtroppo taglia XS, che non indosso da anni, ma a cui tengo molto. Mi ricorda i primi acquisti fatti dopo il trasferimento a Bologna. O i miei bijoux taglia XL, collane molto voluminose che anni fa adoravo ma che ora non porto più, preferisco lo stile minimal. Pantaloni che sono stati il tipico "acquisto sbagliato", una candela gigante ancora nuova presa in un impeto durante i saldi, gadget tecnologici mai usati, vasi.




Il mio timore più grande? Il momento in cui mi immaginavo la consegna ufficiale degli oggetti al consulente Mercatopoli. Ce l'avrei fatta? Mi sarei trovata in una di quelle scene da film in cui la mia mano non vuole mollare il pezzo?

Ve lo racconto nella prossima puntata! :-)

To be continued...



Articolo scritto in collaborazione con Mercatopoli

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